Alessia Piperno, Di Maio in contatto con l'Iran: la telefonata per liberare la 30enne, l'ombra dei negoziati
Luigi Di Maio telefona al ministro degli Esteri iraniano: l'obiettivo è liberare Alessia Piperno, sullo sfondo l'ombra di una negoziazione
Alessia Piperno è ancora in carcere in Iran. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha già avviato i primi contatti con l’omologo di Teheran, Hossein Amirabdollahian, con l’obiettivo di dare una accelerata al rilascio della 30enne travel blogger romana. Il contenuto della telefonata.
Di Maio chiama il ministro iraniano
La telefonata di Luigi Di Maio al ministro degli Esteri iraniano, secondo fonti citate dall’Ansa, avrebbe una doppia valenza.
La prima è l’aver sollevato il tema dell’incarcerazione di Alessia Piperno, mentre la seconda consisterebbe nell’ennesimo step di un lavoro sottotraccia – e senza clamore mediatico – attivato da giorni dalla Farnesina per ottenere il rilascio.
La famiglia di Alessia Piperno
Un low-profile portato avanti anche dalla famiglia di Alessia Piperno, che si è chiusa nel silenzio per proteggere la prigioniera e facilitare chi è impegnato per il suo ritorno a casa.
La 30enne è in carcere da oltre una settimana: secondo alcuni media locali, sarebbe stata arrestata durante la repressione delle manifestazioni che si stanno svolgendo nel Paese dopo l’uccisione di Mahsa Amini.
L’ombra dei negoziati
L’organizzazione mondiale per la difesa dei diritti umani, Amnesty International, ha parlato dei possibili capi d’accusa nei confronti di Alessia Piperno, che rischiano di passare dalla ‘minaccia contro la sicurezza nazionale’ alla ‘propaganda’ fino allo ‘spionaggio’.
Secondo Amnesty, dopo un arresto – solitamente – i processi sono preceduti da lunghi periodi di interrogatori. Dopodiché viene formalizzata l’accusa per un processo rapido, fino alle fasi successive dell’appello e l’eventuale condanna.
Il problema è che non c’è una certezza sulla permanenza in un carcere, soprattutto per i prigionieri stranieri, che spesso diventano uno strumento di pressione negoziale nei confronti dell’altro Paese, contro il quale avanzare determinate richieste.
Una ex detenuta, Kylie Moore-Gilbert, 36enne australo-britannica, ha rivolto un messaggio alla famiglia Piperno: “Per Alessia è un momento orribile, ma finirà. Chiunque avesse la possibilità di parlare ad Alessia dovrebbe dirle di non arrendersi all’estorsione di una falsa confessione. Qualunque sia il verdetto del tribunale iraniano bisogna ricordare che lo scopo è stabilire un suo prezzo nei negoziati con l’Italia. Per questo dico ai familiari di Alessia di essere forti e avere speranza. Teheran l’ha arrestata perché adesso spera di aver qualcosa in cambio, il che significa che sono disposti a lasciarla andare“.
Per Amnesty non ci sarebbero ragioni perché ciò avvenga anche con l’Italia.
Ma secondo quanto riferito dallo stesso governo iraniano – che lo ha comunicato ai media locali – Teheran avrebbe messo sul tavolo la revoca delle sanzioni, per ristabilire un rapporto bilaterale corretto con il nostro Paese e l’Europa.