Alessia Pifferi, parlano gli avvocati: come sta e la richiesta di partecipare ai funerali di Diana
Come sta Alessia Pifferi e la richiesta di partecipare ai funerali della piccola Diana
La Procura di Milano ha dato il nullaosta alla sepoltura di Diana Pifferi (i funerali si svolgeranno venerdì 29 luglio), mentre la madre Alessia resta in carcere, accusata di omicidio volontario pluriaggravato nelle indagini della Squadra mobile, coordinate dal pm Francesco De Tommasi. La donna si trova in un’area protetta del penitenziario di San Vittore ed è monitorata a vista: si teme che possa commettere atti autolesionistici.
- "Alessia Pifferi non sa spiegarsi cosa è successo"
- Alessia Pifferi ha chiesto di partecipare ai funerali della figlia morta
- Gli accertamenti
“Alessia Pifferi non sa spiegarsi cosa è successo”
“Piange per la figlia ma è confusa, smarrita e non riesce a spiegarsi né a spiegare quello che è successo”, ha riferito il legale Solange Marchignoli, che con l’avvocato Luca D’Auria assiste la donna. “Ci ha chiesto di poter andare al funerale della figlia, non rendendosi conto che non potrà partecipare”, ha aggiunto il legale, come riportato dal Corriere della Sera.
“Ti guarda, ma non ti vede. Alessia Pifferi è sotto choc, spaesata e passiva come se navigasse su una bolla d’acqua”, hanno detto ancora i due legali uscendo dal colloquio con la 36enne.
Alessia Pifferi ha chiesto di partecipare ai funerali della figlia morta
Alessia Pifferi avrebbe chiesto di partecipare ai funerali della bambina, previsti per domani. “Non capisce perché non le sia permesso” hanno dichiarato sempre i suoi avvocati.
I due legali si aspettano una diagnosi di infermità mentale della donna. A effettuare i test saranno due periti, i professori Giuseppe Sartori, ordinario di Neuropsicologia forense e Neuroscienze cognitive all’Università di Padova, e Pietro Pietrini, ordinario di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica all’Università di Pisa.
A credere poco all’infermità mentale è invece il pm Francesco De Tommasi, dopo che la madre ha ammesso davanti al gip di aver vissuto la figlia come “un peso” nella sua relazione sentimentale con il nuovo compagno di Leffe (Bergamo) dove ha passato quei sei tragici giorni – dal 14 al 20 luglio – lasciando Diana sola in casa.
Gli accertamenti
Lunedì prossimo cominceranno gli accertamenti non ripetibili sul flacone di ansiolitico rinvenuto sul microonde e sui resti di latte trovato nel biberon. Gli esami tossicologici dovrebbero chiarire se Diana sia stata sedata o meno prima di essere abbandonata.