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Alessia Pifferi, nelle chat della mamma di Diana emerge un quadro sconvolgente: "Per lei era un peso"

Gli inquirenti hanno depositato le chat come prova per il caso, si attende ora il risultato degli accertamenti tecnici

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È passato un mese e mezzo dalla morte della piccola Diana, la bimba di quasi un anno e mezzo lasciata morire di stenti dalla madre, Alessia Pifferi, in casa a Milano. La donna, 37 anni, è detenuta in carcere a San Vittore, nel capoluogo meneghino, dove nelle ultime ore le è stata rigettata la richiesta di una consulenza neuroscientifica e psichiatrica. Gli inquirenti intanto proseguono il loro lavoro d’indagine per fare chiarezza su quanto successo prima della tragedia, con la piccola abbandonata per sei giorni a casa da sola mentre la madre si trovava a Leffe, in provincia di Bergamo, con il compagno.

L’analisi del cellulare e la chat choc

Negli ultimi giorni il lavoro degli inquirenti si è concentrato anche sullo studio del cellulare di Alessia Pifferi, che dal 21 luglio si trova detenuta in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Dall’analisi del telefono della 37enne sono emersi nuovi scenari, con le chat estrapolate che sono depositate dagli investigatori come prove per il caso.

Sul contenuto, come riferito da Ansa, c’è il più stretto riserbo, ma confermerebbe il quadro finora emerso in base al quale la piccola Diana sarebbe stata un “peso” per la madre. La donna, secondo il gip Fabrizio Filice, soffre di una “evidente instabilità affettiva recentemente” manifestata “in una forma di dipendenza psicologica dall’attuale compagno, che l’ha indotta ad anteporre la possibilità di mantenere una relazione con lui anche a costo di infliggere enormi sofferenze” alla bambina.

Come procedono le indagini

Mentre la donna si trova in carcere, fuori si cerca di fare chiarezza sulle cause che hanno portato alla morte della piccola Diana, deceduta dopo essere rimasta sei giorni da sola a casa a Milano. La piccola è stata ritrovata con accanto un biberon con del sedativo, ma bisognerà aspettare i risultati dell’incidente probatorio, in programma il prossimo 28 settembre, per gli accertamenti tecnici di natura biologica e chimico-forense sul materiale.

Gli esami, infatti, dovranno chiarire se il latte lasciato alla bambina contenesse dosi di tranquillante per evitare che Diana piangesse e richiamasse così l’attenzione dei vicini.

La famiglia contro Alessia Pifferi

Secondo le ultime notizie sembra che la 37enne Alessia Pifferi sia stata lasciata ormai sola dai suoi affetti più cari. Dopo essere stata “scaricata” dal compagno, anche la madre e la sorella hanno preso le distanze da lei, dal punto di vista umano e legale.

Infatti la nonna e la zia di Diana avrebbero deciso di nominare un loro legale in vista della costituzione di parte civile contro Alessia Pifferi.

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