Alessia Pifferi accetta la proposta di matrimonio in carcere da uno sconosciuto
Alessia Pifferi, condannata all’ergastolo, accetta in carcere la proposta di matrimonio di uno sconosciuto. La difesa parla di fragilità psichica
“Mi vuoi sposare? La mia risposta è sì!”. Con queste parole, Alessia Pifferi, condannata all’ergastolo per la morte della figlia Diana, ha accettato la proposta di matrimonio di uno sconosciuto. Una vicenda inquietante che emerge tra le lettere ricevute dalla detenuta nel carcere di Vigevano e che sarà al centro di ulteriori valutazioni legali. L’avvocata ha espresso preoccupazione per lo stato mentale della sua assistita.
- La proposta di matrimonio ad Alessia Pifferi
- Le lettere e l’analisi dell’avvocata
- Le nuove perizie
- Il sì alle nozze in carcere
La proposta di matrimonio ad Alessia Pifferi
Alessia Pifferi, 40 anni, si trova rinchiusa nel carcere di Vigevano per l’omicidio della figlia Diana, lasciata sola in casa a morire di stenti. Nonostante il grave crimine, uno sconosciuto ha deciso di scriverle lettere in cui si dice follemente innamorato di lei proprio a causa di quanto accaduto.
Nelle missive, l’uomo afferma: “Hai fatto bene a lasciar morire tua figlia, mi sono innamorato di te per questo”, accompagnando queste parole agghiaccianti con una proposta di matrimonio.
Fonte foto: ANSA
Alessia Pifferi in tribunale
Alessia, apparentemente lusingata, ha risposto con entusiasmo: “Sì, voglio diventare tua moglie”, aggiungendo particolari personali e richieste di aiuto per uscire dal carcere.
Le lettere e l’analisi dell’avvocata
La legale di Pifferi, Alessia Pontenani, ha mostrato le lettere durante un intervento a Quarto Grado, il programma di Rete 4 che ha reso nota la vicenda.
L’avvocata ha espresso preoccupazione per lo stato mentale della sua assistita: “È una donna estremamente bisognosa di affetto, tanto da lasciarsi abbindolare da uno sconosciuto che le scrive cose deliranti”.
Secondo la Pontenani, Pifferi avrebbe un progressivo deterioramento delle capacità cognitive, condizione che sarà al centro del processo d’appello in Corte d’Assise a Milano. L’avvocata sottolinea come questa vulnerabilità renda Alessia pericolosa per sé stessa, esponendola a manipolazioni.
Le nuove perizie
Il processo d’appello per Alessia Pifferi, condannata all’ergastolo in primo grado, si aprirà a fine gennaio. La difesa punta a ottenere una nuova perizia psichiatrica per dimostrare che la donna non era pienamente capace di intendere e di volere al momento del crimine.
La vicenda delle lettere, seppur inquietante, potrebbe rafforzare la tesi difensiva: “Questa donna si aggrappa disperatamente a qualsiasi gesto di affetto, anche se privo di senso”, afferma l’avvocata. Nel frattempo, il presunto matrimonio non avrà luogo, come confermato dalla stessa legale.
Il sì alle nozze in carcere
TAG:
