Alessandria, esplode palazzina: nuove ipotesi sulla pista dolosa
Morti tre vigili del fuoco, altri due pompieri e un carabiniere sono stati estratti vivi dalle macerie
Tre vigili del fuoco sono morti a Quargnento, in provincia di Alessandria, in seguito all’esplosione di una palazzina. L’incidente è avvenuto intorno alle 2 di notte. Altri due pompieri e un carabiniere, inoltre, sono rimasti feriti e sono stati trasportati negli ospedali di Alessandria e di Asti in codice rosso.
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti sull’origine dell’esplosione, riporta l’Ansa, ci sarebbe quella di presunti dissidi tra il proprietario dell’abitazione e il figlio. Non si escluderebbe inoltre la pista legata al risarcimento assicurativo. Tuttavia le indagini sarebbero ancora aperte a 360 gradi.
Chi sono le vittime dell’esplosione della palazzina a Quargnento
Le tre vittime dell’esplosione avvenuta nella notte nell’Alessandrino, come riporta Ansa, sono i vigili del fuoco esperti Matteo Gastaldo e Marco Triches e il vigile del fuoco Antonino Candido.
I feriti, invece, sono il caposquadra dei Vigili del fuoco Giuliano Dodero, il vigile Luca Trombetta e il carabiniere Roberto Borlengo. I colleghi hanno scavato tutta la notte alla ricerca del terzo vigile del fuoco disperso e lo hanno trovato questa mattina sepolto tra le macerie.
La dinamica dell’esplosione
La deflagrazione, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri e riportato da Ansa, si sarebbe verificata in una porzione disabitata di un edificio, quindi non sarebbero state coinvolte altre persone oltre ai soccorritori. I vigili del fuoco sono comunque ancora al lavoro tra le macerie alla ricerca di eventuali altri dispersi.
La dinamica dell’esplosione non è del tutto chiara. Secondo una prima ricostruzione, i Vigili del fuoco erano intervenuti dopo una deflagrazione dovuta probabilmente a una fuga di gas, che aveva fatto crollare parte della palazzina. Mentre i soccorritori erano a lavoro, però, si è verificata una seconda esplosione che li ha investiti.
Secondo questa versione dei fatti, riferita da alcuni testimoni, la prima esplosione sarebbe avvenuta intorno alla mezzanotte, seguita da una seconda verso le due. Al contrario, secondo fonti investigative, i pompieri sarebbero intervenuti per un principio di incendio e una volta arrivati alla cascina sarebbero stati travolti da un’unica esplosione.
Quargnento è un paese di poco più di mille abitanti nella piana di Alessandria, al confine con le colline del Monferrato. Una zona agricola dove sono presenti numerose cascine.
Le indagini: la pista dolosa
“Tutto ci fa pensare che l’esplosione sia stata voluta e deliberatamente determinata”. Lo ha detto all’Ansa il procuratore di Alessandria Enrico Cieri dopo il sopralluogo nella cascina. “Dagli elementi che abbiamo acquisito pensiamo sia un fatto doloso“, ha aggiunto.
“Sono convinto che non ci sia alcun attentato terroristico. C’è stato qualcuno che, probabilmente, ha voluto fare un’azione incendiaria e dare fuoco a due edifici. Credo, dopo 40 anni di esperienza, che non volessero attirare delle persone ma incendiare il posto e i vigili del fuoco si sono trovati al posto sbagliato al momento sbagliato”, ha dichiarato il capo dei pompieri Fabio Dattilo.
Sul caso indagano i Carabinieri del comando provinciale di Alessandria. All’interno della palazzina, come riporta l’Ansa, erano presenti diverse bombole di gas. Una di esse non è esplosa ed è stata sequestrata.
Secondo fonti investigative citate dall’Ansa, nella cascina sono stati trovati degli inneschi rudimentali, dei fili elettrici e un timer, collegati ad alcune bombole inesplose. Nella zona dell’esplosione, invece, non è stato ancora trovato nulla che possa dire quali siano state le cause.
Il proprietario dello stabile in via San Francesco d’Assisi è stato ascoltato come persona informata sui fatti. La casa era disabitata e, per un certo periodo, sarebbe stata anche messa in vendita.
Secondo il procuratore, come riporta l’Ansa, l’uomo non avrebbe riferito “nulla di significativo, se non una mera ricapitolazione dei fatti. Sono tutte informazioni che vanno comparate, bilanciate, esaminate, pesate. Siamo ancora all’inizio dell’indagine: c’è un lavoro di accertamento tecnico, di attività scientifica affidata ai Carabinieri di Alessandria e del Ris di Parma. Stiamo lavorando”.
L’audio del vigile del fuoco
In un audio diffuso da Adnkronos, un vigile del fuoco racconta quanto avvenuto nella cascina: “Le bombole erano messe in modo da fare esplodere la palazzina. Quindi è stato un attentato studiato male“.
“Sembra che i colleghi sono arrivati che già c’era stata un’esplosione e mentre stavano dentro, dove c’erano queste bombole, c’è stata un’altra esplosione. Sembra che sopra ci fossero degli inneschi proprio per far esplodere la palazzina. Questo è quello che ci ha detto il capo del Corpo”, afferma il pompiere.
La testimonianza: il boato e le grida
“Abbiamo sentito un forte boato, poi le grida di aiuto”, ha raccontato all’Ansa una testimone dell’esplosione nell’Alessandrino. “Sentivamo chiamare disperatamente. È stato terribile”, ha aggiunto la donna, con il volto segnato dalla notte insonne per la tragedia.