Alemanno attacca Giorgia Meloni e FdI, poi svela il suo nuovo partito: "Non sarà solo di destra", i nomi
Intervistato da Luca Telese, Alemanno ha parlato della delusione per l’operato di Giorgia Meloni e della sua idea di fondare un partito “antisistema”
Dopo il suo intervento a Vibo Valentia, durante il quale Gianni Alemanno si è detto pronto a fondare un nuovo partito, l’ex sindaco di Roma si è concesso ad un’intervista durante la quale si è detto anche “deluso” dall’operato di Giorgia Meloni e del suo esecutivo.
- L’intervista a Gianni Alemanno
- Alemanno deluso da Giorgia Meloni
- Il nuovo partito di Gianni Alemanno
L’intervista a Gianni Alemanno
Intervistato da Luca Telese per TPI, l’ex sindaco di Roma e ministro delle politiche agricole e forestali nei governi Berlusconi II e III, Gianni Alemanno ha parlato dell’attuale esecutivo, di Giorgia Meloni e della possibilità di fondare un nuovo partito.
Analizzando le carriere di Alemanno e Meloni, Luca Telese ha suggerito la possibilità che in almeno due occasioni (la rottura tra Alemanno e Rampelli, e il sostegno a Carlo Fidanza per le elezioni da leader di Azione Giovani, sconfitto proprio dalla Meloni) in cui l’operato del politico nato a Bari potrebbe aver influito sulla carriera dell’attuale premier italiana.
Gianni Alemanno, portavoce del Forum dell’indipendenza italiana, durante la manifestazione per chiedere verità sulla strage di Ustica, tenutasi a Roma lo scorso 5 settembre
Retroscena forse necessari, secondo Telese, per capire “sia la Meloni di oggi”, da cui Alemanno si dice deluso, sia perché l’ex sindaco capitolino “sta fondando un nuovo partito di destra”.
Alemanno deluso da Giorgia Meloni
La prima cosa che però Alemanno ci tiene a chiarire è che il suo “non sarà un partito di destra: ci sono storie diverse, antiliberiste e antisistema”. Nel dire questo, Alemanno conferma la sua visione secondo la quale Giorgia Meloni non ha “nulla a che vedere con la ‘sua’ destra sociale”.
Ciò nonostante, pur riconoscendo la bravura politica con la quale Giorgia Meloni ha raccolto “voti superiori al previsto in un bacino di elettori più grande, non solo di destra”, Alemanno si dice deluso perché attualmente vede la premier più incentrata sull’”io” che sul “noi”, mentre “la democrazia interna è fondamentale”.
Secondo Alemanno la Meloni vuole invece un “partito del capo”. Anche per questo, dopo la rottura tra i due avvenuta a causa delle diverse posizioni sul tema della guerra in Ucraina, Alemanno ha iniziato a coltivare l’idea di un nuovo partito “antigovernativo”.
Il nuovo partito di Gianni Alemanno
Alemanno non vede coesione nella maggioranza, anche alla luce della distanza che, a suo dire, Giorgia Meloni ha messo tra sé e il duo Salvini-Le Pen, per “non farsi chiudere nel cliché finto della neofascista”.
Quando però Telese chiede del “nuovo partito di destra antigovernativo”, Alemanno vuole subito mettere alcune cose in chiaro: “Sbagliato. Non siamo ‘solo’ di destra, tant’è che io dialogo sia con Rizzo che Paragone. Noi vogliamo aggregare tutti coloro che vogliono un cambiamento profondo dell’Italia e capiscono che il primo passo è riprendersi le chiavi di casa, riconquistare la sovranità nazionale e popolare”.
E pur chiarendo che non è nelle sue intenzioni far cadere il Governo, Alemanno delinea comunque delle differenze importanti con l’attuale esecutivo, come la visione sul salario minimo (“Perché Giorgia non sposa il salario minimo? Il lavoro povero è il primo problema dell’Italia”) e la poca fermezza in campo europeo (“Giorgia è troppo disponibile e ai diktat europei. Si porta la von der Leyen in giro ovunque. Finirà per accettare anche il Mes”).
Ma alla fine, davanti l’ultima domanda del giornalista, che chiede conferma della fondazione di questa nuova forza politica, Alemanno diventa cauto: “Sto girando come una trottola. Se c’è, come credo, una aggregazione adeguata, lo faremo presto”.