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Al Beccaria di Milano 47 nuove guardie dopo le torture su minori: potenziato lo staff di educatori e psicologi

Il Beccaria di Milano rinnova lo staff dopo la sospensione delle guardie accusate di torture su minori. Novità anche per educatori e psicologi

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La prossima settimana sono in arrivo, al carcere Beccaria di Milano, 47 nuove guardie penitenziarie. L’intervento si è reso necessario per l’emergenza di carenza di personale dovuto alla sospensione delle 21 guardie coinvolte nell’indagine della Procura per presunte torture ai danni dei detenuti minorenni. Oltre le nuove guardie in arrivo, è previsto un aumento del personale di educatori e psicologi.

Nuovo personale per il Beccaria di Milano

Le storie delle torture sui minori al Beccaria, raccontate da loro stessi e supportate dalle immagini delle videocamere, hanno fatto il giro di Italia e gelato il sangue di molte persone. Ora si sta per aprire un nuovo filone nel carcere minorile. Mentre proseguono le indagini, la sospensione delle guardie coinvolte ha portato a una profonda crisi del personale.

Da alcune settimane infatti sono fuori servizio 21 guardie ed è stato necessario inviare rinforzi. Sono almeno 15 gli agenti inviati dal Dipartimento per la giustizia minorile e altri dirottati da altre realtà regionali.

Beccaria Milano torture minoriFonte foto: ANSA
 Frame video di telecamere che mostra la violenza sul minore al carcere minorile Beccaria

Proseguono le indagini

Dalle indagini sono emersi nuovi dettagli. Le intercettazioni della Procura hanno confermato l’estraneità dei fatti del nuovo direttore del Beccaria. Claudio Ferrari infatti ha collaborato con le autorità per mettere fine alle violenze.

Due agenti sono stati individuati mentre discutevano di questo. “Io non so il direttore perché si è svegliato in questo modo (…) dice che sta prendendo provvedimenti seri, si sta scaricando le telecamere e tutto”, dice uno degli arrestati il 9 marzo.

Carcere minorile abbandonato da anni

Il carcere minorile Beccaria di Milano è da anni in stato di crisi. Nel 2022 divenne nota la notizia dell’evasione di sette ragazzi finiti dentro per reati come furti e rapine. L’indagine sta facendo emergere altri problemi.

Il sistema è sovraccarico, soprattutto nella provincia di Milano. Il decreto Caivano ha modificato l’ingresso nella struttura come “custodia cautelare” prima del processo. In passato era possibile con reati che prevedevano pene di almeno 9 anni, il decreto lo ha abbassato a 6. Così Beccaria (ma non solo) è finito in sovrannumero, perché su 70 posti disponibili solo 11 dei minori detenuti hanno ricevuto una condanna definitiva. Gli altri (per un totale di 82) sono in attesa di processo. Il decreto Caivano infatti favorisce l’ingresso in carcere dei minori, ma la decisione del governo non è stata bilanciata da un aumento di personale. Il Beccaria è un esempio delle conseguenze negative di questa decisione.

beccaria-milano-torture-minori Fonte foto: ANSA
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