Al Bano contro il reddito di cittadinanza: "Non trovo lavoratori per la mia tenuta"
Al Bano non trova lavoratori per la sua tenuta a Cellino San Marco e attacca il reddito di cittadinanza, lanciando una proposta che fa discutere
Da quando il reddito di cittadinanza è stato introdotto dal governo Conte è sempre stato al centro delle polemiche, non solo per i furbetti che di volta in volta vengono scoperti percepire il sussidio senza avere i requisiti. Sono tanti gli imprenditori che individuano nella misura economica la causa della continua mancanza di personale, soprattutto durante la stagione estiva. Tra gli ultimi illustri a scagliarsi contro il reddito di cittadinanza, dopo Flavio Briatore e Alessandro Borghese, c’è Albano Carrisi.
- Al Bano contro il reddito di cittadinanza: il motivo
- La proposta del cantante
- La reazione della Cgil Puglia: "No lezioni di moralità"
- Reddito di cittadinanza: le critiche di Alessandro Borghese e Flavio Briatore
Al Bano contro il reddito di cittadinanza: il motivo
Intervistato dal settimanale di gossip e attualità Nuovo, il cantante pugliese ha spiegato che secondo lui il vero motivo per cui gli italiani preferiscono stare a casa piuttosto che cercare un lavoro è proprio il sussidio protagonista del dibattito pubblico.
Al Bano, che il 21 maggio ha spento 79 candeline, è anche un imprenditore attivo nella produzione di vino e olio nella sua tenuta di Cellino San Marco, dove si trovano anche un ristorante e un hotel particolarmente apprezzati. Ebbene, anche lui fatica a trovare personale per la struttura.
La proposta del cantante
Definendo “una realtà drammatica” la mancanza di manodopera con cui si sta scontrando, il cantante ha voluto lanciare una proposta. “Bisognerebbe fare come la Germania – ha spiegato durante l’intervista – dove già a 12 anni i ragazzi dopo la scuola fanno apprendistato nelle imprese”.
Come buon esempio pratico Al Bano ha poi citato se stesso, che nonostante il grande successo con la musica non ha mai abbandonato la sua passione per la terra, ma soprattutto da giovane non si è mai tirato indietro nell’aiutare i genitori contadini.
La reazione della Cgil Puglia: “No lezioni di moralità”
La Cgil Puglia non è rimasta indifferente alle dichiarazioni del famoso cantante. “Non possiamo in nessun modo accettare parole che infieriscono sulla dignità di vita e lavoro dei giovani nella nostra regione”, ha affermato il segretario generale regionale Pino Gesmundo.
Secondo il sindacalista i lavori continuano spesso ad essere mal pagati e senza tutele. “Il 31% dei pugliesi vive sotto la soglia di povertà – ha evidenziato – un dato inaccettabile che dovrebbe spingerci tutti ad indignarci al loro fianco anziché impartire lezioni di moralità“.
E in merito all’apprendistato a 12 anni ipotizzato da Al Bano, Gesmundo ha spiegato che a quell’età non si può stare in un’azienda: “Bisogna essere a scuola, imparando a conoscere il mondo per formare una propria opinione e un senso critico che aiuteranno a diventare i lavoratori del futuro”.
Reddito di cittadinanza: le critiche di Alessandro Borghese e Flavio Briatore
Le parole di Al Bano hanno dunque contribuito ad alimentare ulteriormente il dibattito attorno al reddito di cittadinanza. Circa un mese fa già Alessandro Borghese aveva mosso delle aspre critiche attraverso un’intervista al Corriere della Sera, denunciando le difficoltà nel fare nuove assunzioni.
Il noto chef aveva innescato grandi polemiche per aver sostenuto che i giovani di oggi non sono più disposti a sacrificare il proprio tempo libero e che non è per forza obbligatorio pretendere un compenso nel primo periodo lavorativo.
In suo aiuto era poi intervenuto Flavio Briatore che, sempre attraverso il Corriere, aveva sottolineato che “molti ragazzi cercano lavoro sperando quasi di non trovarlo”. E aveva aggiunto: “Preferiscono il reddito di cittadinanza a un percorso di carriera”.