Agenzia delle Entrate potrà accedere ai conti correnti e fare pignoramenti: la mossa di Meloni nella Manovra
Fra le novità per il Fisco nella Manovra anche l'accesso diretto ai conti correnti. Agenzia delle Entrate potrà avviare il pignoramento telematico
Con la Manovra a cui lavora il Governo Meloni, il Fisco potrebbe presto avere accesso diretto ai conti correnti dei cittadini per effettuare prelievi attraverso lo strumento del pignoramento già a disposizione dell’Agenzia delle Entrate. La bozza della nuova Legge Finanziaria, infatti, prevede una significativa modifica nella procedura di pignoramento dei conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. In base all’iniziativa del Governo, l’agente della riscossione potrebbe accedere tramite collegamento telematico ai conti correnti dei contribuenti per verificare le disponibilità finanziarie e, in alcuni casi, procedere a emettere un ordine di pagamento.
- Cosa prevede la bozza della Manovra
- Cos'è il pignoramento lampo
- Il ruolo del Mef
- Stop ai pignoramenti al buio
Cosa prevede la bozza della Manovra
Una delle novità più rilevanti della Manovra riguarda proprio la possibilità di accesso diretto ai conti correnti dei contribuenti da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
In passato, l’Agenzia delle Entrate doveva chiedere informazioni agli istituti di credito per accedere alle disponibilità dei debitori, rallentando notevolmente il processo di pignoramento delle somme dovute.
La novità è presente nella bozza della Manovra su cui lavora il Governo Meloni
Con il nuovo intervento nella Legge Finanziaria, l’Agenzia delle Entrate dovrebbe avere accesso telematico diretto ai conti correnti dei debitori, consentendo una maggiore efficienza e rapidità nel recupero dei debiti fiscali.
Cos’è il pignoramento lampo
Questa iniziativa, presente nella bozza della Manovra, mira a ridurre i tempi delle procedure di pignoramento, che saranno abbreviate di circa 30 giorni, con la possibilità di avviare il cosiddetto “pignoramento lampo“.
Una volta individuati i crediti del debitore nelle disponibilità dei servizi finanziari, l’agente della riscossione potrà redigere e notificare telematicamente l’ordine di pagamento al terzo (l’istituto finanziario) senza indugio.
La notifica al debitore stesso dovrà avvenire entro trenta giorni dalla notifica al terzo, garantendo maggiore trasparenza e tempestività nei processi di recupero crediti.
Il ruolo del Mef
Una volta appurata la possibilità di accesso diretto ai conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate, il Ministero dell’Economia e delle Finanze è chiamato a definire le soluzioni tecniche in collaborazione con Abi, Poste, l’Associazione Italiana dei Prestatori di Servizi di Pagamento e il Garante Privacy.
Un’attezione particolare sarà dedicata alle misure di sicurezza adottate per garantire i diritti e le libertà degli interessati, in conformità con il regolamento dell’Unione Europea sulla protezione dei dati personali.
Stop ai pignoramenti al buio
La delega fiscale mira a “razionalizzare, informatizzare e semplificare” la procedura di pignoramento presso terzi, regolata dall’articolo 72-bis del Decreto del Presidente della Repubblica del 1973.
L’obiettivo è evitare che l’Agenzia delle Entrate proceda con pignoramenti al buio, sprecando risorse inutilmente su conti correnti che si rivelano poi vuoti o con fondi insufficienti per coprire il credito da recuperare.
La novità in Manovra, probabilmente non del tutto gradita ad alcune delle forze di Governo, non sarà ad ogni modo una sorta di “prelievo forzoso” (come ventilato ad esempio da Matteo Renzi), ma un sistema automatizzato per l’accesso a informazioni sulle disponibilità finanziarie dei creditori. Dati ai quali si può avere accesso anche ora, ma chedendoli agli istituti finanziari con maggiore impiego di tempo.