Adunata alpini a Rimini, bufera dopo le accuse di molestie da parte di centinaia di donne. Salvini li difende
Dopo la fine dei 4 giorni di kermesse in Romagna, non si placano le polemiche per la "contro adunata" di Non una di meno
La sfilata delle 80 mila penne nere sul lungomare di Rimini ha chiuso la 93esima adunata nazionale degli Alpini, salutata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella con un messaggio inviato al presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Sebastiano Favero.
Alpini a Rimini, il successo della kermesse e le accuse di molestie
Un evento che ha radunato nel capoluogo della riviera romagnola migliaia di persone provenienti da tutta Italia: si stima che in città siano state oltre 400 mila le presenze, per la gioia del sindaco Jamil Sadegholvaad, che sulle proprie pagine social ha esultato ringraziando tutti i partecipanti accorsi da Nord a Sud.
🇮🇹Il momento più atteso dell’#AdunataNazionaleAlpini è arrivato: sono circa 90mila le penne nere che stanno sfilando sul lungomare per il maxi corteo in programma fino a stasera. Musiche, fanfare, cori: una domenica all’insegna della voglia di stare assieme @ana_web @jamilrimini pic.twitter.com/X2KlxHSvYD
— Comune di Rimini (@comunerimini) May 8, 2022
Conclusi i 4 giorni di festa e celebrazioni, sembra invece destinata a non tramontare la forte polemica che sta investendo gli organizzatori in merito alle molestie subite da diverse donne durante l’evento. Un centinaio di loro si è ritrovato nella giornata di ieri (lunedì 9 maggio) nella centrale piazza Cavour a Rimini.
Una assemblea pubblicata nata come “contro adunata” e organizzata dal gruppo Non una di meno della città dopo aver ricevuto centinaia di denunce da parte soprattutto di bariste e cameriere.
La “contro adunata” e la polemica con Matteo Salvini
“Quelle che sono successe – ha osservato al microfono una giovane impiegata in un hotel – non sono cose nuove, certi approcci, certi modi di dire non sono novità. Quello che è sconvolgente è che tante persone, tutte in una volta, si sono sentite legittimate a comportarsi in quel modo che non è affatto goliardico. È stata data la città in mano agli Alpini, che si sono sentiti in diritto e in dovere di reclamare il possesso del corpo di ogni donna nei paraggi”.
Mentre il governo – tramite le parole del ministro dell’Interno Lorenzo Guerini – ha voluto condannare gli episodi, c’è chi, come Matteo Salvini, ha preferito difendere le penne nere (un bacino di elettori in cui gode di largo consenso) con un post Facebook in cui veniva denigrata l’accusa di Non una di meno tramite il commento “Viva gli Alpini, più forti di tutto e di tutti!“.