Olimpiadi, fuori l'Italvolley femminile: Adinolfi attacca Paola Egonu
Mario Adinolfi è tornato all'attacco di Paola Egonu, stella dell'Italvolley femminile, subito dopo l'eliminazione dai Giochi di Tokyo 2020
La stella dell’Italvolley femminile, Paola Egonu, è stata scelta come portabandiera alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Purtroppo, le azzurre si sono arrese ai quarti di finale, travolte dalla Serbia. Subito dopo l’eliminazione, Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia, ha dedicato un tweet polemico alla 22enne, tornando proprio sulla scelta di affidarle la banidera olimpica nella cerimonia di apertura.
Olimpiadi, fuori l’Italvolley femminile: Adinolfi contro Paola Egonu
Su indicazione del Coni la Egonu è stata scelta, assieme ad alcuni atleti di altri Paesi, per portare il vessillo a cinque cerchi.
Dopo la decisione, Mario Adinolfi aveva scritto su Twitter: “Paola Egonu diventa portabandiera olimpica perché incarna un cliché e non per meriti sportivi, ci sono almeno 30 atleti nella delegazione italiana con un curriculum più valido della Egonu, ma con la colpa di essere bianchi o eterosessuali. Egonu è un triste inno al conformismo“.
Era il 20 luglio. A distanza di due settimane, il 4 agosto, subito dopo l’eliminazione dell’Italvolley, è tornato sull’argomento: “Sempre più convinto che la decisione di fare di Paola Egonu la vessillifera olimpica per ragioni extrasportive abbia nuociuto alle qualità sportive della 22enne. Certi onori si concedono poi, Vanessa Ferrari avrebbe meritato il riconoscimento e Egonu si sarebbe sentita meno star“.
Olimpiadi, fuori l’Italvolley femminile: il ct “contro” l’uso dei social delle sue ragazze
Dopo la pallavolo maschile, fuori ai quarti anche quella femminile, mandata a casa dalla Serbia (25-21, 25-14, 25-21).
A fine partita, il ct Davide Mazzanti ha dichiarato: “Alle ragazze avevo detto: ‘Cercate di staccarvi da tutto quello che vi circonda‘ perché già di emozioni ne abbiamo tante. La melma quando arriva è melma, al di là di chi te la tira”.
“Questa Olimpiade – ha aggiunto – è stata una palestra tosta per tutti sotto questo punto di vista: per me che ho fatto cinque post in sei anni è più facile staccarmi dai social, forse per loro è un po’ più difficile”.
Mazzanti comunque ha specificato che “di certo non abbiamo perso per questo. Dispiace non aver regalato a tutto il movimento della pallavolo, che si nutre dei successi della nazionale, quello che avevamo in testa. Ma credo che questa squadra, dopo aver superato questo ‘infortunio’ delle Olimpiadi, abbia ancora tanto da raccontare”.