Adesivi antisemiti in città prima del derby fra Roma e Lazio: la Comunità Ebraica chiede di fermare il calcio
Dopo la comparsa in città di adesivi antisemiti si temono scontri fra tifosi nel giorno del derby fra Roma e Lazio. L'appello della Comunità Ebraica
La Comunità Ebraica di Roma chiede di fermare il calcio dopo che alcuni adesivi antisemiti sono apparsi in città durante la settimana che porta al derby, la gara che mette di fronte le due squadre della Capitale nel campionato di Serie A, Roma e Lazio. L’episodio è stato già condannato dal sindaco Roberto Gualtieri e da Giovanni Malagò, presidente del Coni, ma alla vigilia dell’evento sportivo la preoccupazione resta alta. Quanto accaduto, infatti, lascia presagire possibili ritorsioni fra le frange più estreme del tifo. E mentre la polizia è alla ricerca dei responsabili per l’episodio, le misure di sicurezza sono state potenziate in vista del match, valutato a rischio massimo.
- Derby di Roma, il caso degli adesivi antisemiti
- L'appello della Comunità Ebraica di Roma dopo gli adesivi antisemiti
- I commenti di Gualtieri e Malagò
- Sicurezza massima in vista del derby fra Roma e Lazio
Derby di Roma, il caso degli adesivi antisemiti
Gli adesivi che hanno suscitato scandalo raffigurano Mr. Enrich, noto simbolo degli ultras della Lazio, accompagnato in tenuta da deportato, con la nota maglia a righe, da Hitler e Mussolini, vestiti invece con la maglia della Roma, nel lager di Auschwitz.
Creati da un tifoso della Roma, questi adesivi sono stati diffusi in zona Portonaccio, generando indignazione e comparendo su diverse testate giornalistiche.
Questo atto richiama il caso delle immagini di Anna Frank in maglia romanista, realizzate in passato dalla tifoseria avversaria. L’ennesimo episodio ha però sconvolto la Comunità Ebraica romana, che ha rivolto un preciso appello affinché le cose possano cambiare.
L’appello della Comunità Ebraica di Roma dopo gli adesivi antisemiti
“Una maglietta o l’iniziativa mezz’ora prima della partita sono cose di facciata che non bastano più” sostiene Daniele Massimo Regard, assessore alla Memoria della Comunità romana, ai microfoni di una radio.
“Da anni all’interno delle tifoserie ci sono gruppi che agiscono in questo modo. Il problema non è la tifoseria in sé, il problema è la reazione: ci deve essere una reazione forte”.
“Fermate la partita, fermate il calcio, fermate l’intrattenimento” ha chiesto Regard. “Vedrete che il tifoso che non ha fatto niente sarà lui il primo a ribellarsi”.
I commenti di Gualtieri e Malagò
Il sindaco di Roma ha giudicato l’episodio come vergognoso. “Non bisogna avere nessuna sottovalutazione o indulgenza verso l’utilizzo di una ideologia criminale” ha affermato Roberto Gualtieri. “Sono certo che tutte le società faranno il massimo per evitare che ci siano riferimenti a ideologie barbare che non hanno a che fare con la bellezza dello sport”.
Gli fa eco il presidente del Coni Giovanni Malagò. “È disarmante perché oltre al danno alla collettività certi soggetti lo arrecano anche alla squadra che tifano. Condannare certi atteggiamenti è fin troppo poco, dispiace molto per questi episodi”.
Sicurezza massima in vista del derby fra Roma e Lazio
Purtroppo le manifestazioni antisemite nel calcio italiano non sono una novità, con diversi casi che travalicano i confini della Capitale Italiana. Intanto la tensione cresce con l’avvicinarsi della gara allo stadio Olimpico.
Secondo i media, su Instagram circola un nuovo coro omofobo e antisemita da parte di alcuni tifosi della Roma, basato sulla canzone “Sinceramente” di Annalisa alla quale sarebbe stato cambiato il testo in modo da offendere i tifosi avversari.
Il derby ha ricevuto la massima valutazione di rischio, livello 4, dall’Osservatorio sulle manifestazioni sportive. La Questura ha convocato un tavolo tecnico urgente per definire le ultime misure di sicurezza, mirando a prevenire eventuali scontri tra le fazioni avverse, comprese le rappresentanze gemellate provenienti da diverse parti del paese e dall’estero.