Addio Camilleri: gli aneddoti e le curiosità su vita e carriera
Gli aneddoti e le curiosità sulla vita del maestro Andrea Camilleri, morto a Roma all'età di 93 anni
Lo scrittore siciliano Andrea Camilleri si è spento nella mattinata di oggi, mercoledì 17 luglio, all’ospedale Santo Spirito di Roma, dove era ricoverato in gravi condizioni dallo scorso 17 giugno in seguito a un arresto cardiaco. Aveva 93 anni.
Il suo nome è indissolubilmente legato al personaggio del Commissario Montalbano, da lui creato nel 1994 nel libro “La Forza dell’Acqua“, ma Camilleri (nato a Porto Empedocle nel 1925 e trasferitosi a Roma nel dopoguerra) è stato anche regista (il primo a rappresentare Samuel Beckett in Italia), autore teatrale, di saggi sullo spettacolo e di scritti su Luigi Pirandello, oltre che titolare per anni di una cattedra di regia all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica.
Nelle veste di funzionario Rai delegato alla produzione e alla sceneggiatura, Camilleri ha legato il suo nome a celebri produzioni poliziesche della televisione italiana, che avevano come protagonisti il tenente Sheridan e il commissario Maigret.
Camilleri ha scritto poesie fin dai suoi vent’anni, ma alla scrittura narrativa è giunto solo verso i 60 anni, con il libro “Il corso delle cose“, pubblicato nel 1978 gratis da un editore “a pagamento” con l’impegno di citarlo nei titoli dello sceneggiato tv tratto dal libro, “La mano sugli occhi“. Nel 1980, fa per la prima volta la sua comparsa la cittadina immaginaria di Vigàta, nel libro “Un filo di fumo” edito da Garzanti. Risale al 1992, invece, il passaggio a Sellerio, suo editore principale. Grazie al passaparola, il libro “La stagione della caccia” è diventato un sorprendente successo, confermato poi dal boom de “Il birraio di Preston“.
Negli ultimi anni di vita, Camilleri aveva perso ormai praticamente del tutto la vista ed era costretto a dettare e farsi rileggere i propri libri (l’ultimo su Montalbano porta il titolo di “Il cuoco dell’Alcyon“).
Si è esibito al Teatro Greco di Siracusa in un suo monologo ispirato alla figura del veggente cieco Tiresia e, prima del malore, si preparava a recitare un nuovo spettacolo a Caracalla su Caino. Negli anni, con i libri tradotti in trenta lingue e decine di milioni di copie vendute nel mondo, Camilleri ha ricevuto una decina di lauree honoris causa e tanti premi.
A proposito della sua personalissima lingua da lui creato, un mix di italiano e siciliano, Camilleri spiegava: “Non si tratta di incastonare parole in dialetto all’interno di frasi italiane, quanto di seguire il flusso di un suono, componendo una sorta di partitura che invece delle note adoperi il suono delle parole. Per arrivare a un impasto unico, dove non si riconosce più il lavoro strutturale che c’è dietro. Il risultato deve avere la consistenza della farina lievitata e pronta a diventare pane”.
La notizia della morte di Andrea Camilleri ha provocato le immediate reazioni di molti protagonisti del mondo politico, letterario e televisivo, dai due vicepremier Matteo Salvini (criticato da Camilleri quando era in vita) e Luigi Di Maio fino a Fabio Fazio e Fiorello.