Accusati di clonare le carte di credito ai clienti del loro hotel a Rimini: truffa da migliaia di euro
Più di un milione di euro in immobili sequestrati a tre albergatori di Rimini per una accusa di truffa alle carte di credito dei propri clienti
Truffa da migliaia di euro a Rimini. Alcuni albergatori sono accusati di aver utilizzato i terminali dei propri hotel per clonare le carte di credito dei clienti. Sarebbero stati scoperti dalla guardia di finanza.
La truffa delle carte di credito
La guardia di finanza di Rimini ha aperto un’indagini su alcuni albergatori della riviera. L’accusa è quella di aver clonato le carte di credito dei propri clienti per sottrarre loro del denaro durante gli anni tra il 2017 e il 2021.
Secondo quanto riportato dalle stesse fiamme gialle, l’ammontare complessivo delle transazioni eseguite sarebbe di 150, con un totale di centinaia di migliaia di uro sottratti alle vittime.
La provincia di Rimini, dove si trova l’albergo incriminato
L’indagine dei finanzieri romagnoli è però ancora in corso e al momento gli indagati, una coppia e loro figlio, non sono ancora stati posti sotto processo. Hanno però subito il sequestro di alcuni immobili in cui sarebbero stati investiti i fondi sottratti ai clienti.
Le indagini della guardia di finanza
Il caso ha avuto inizio dal gran numero di denunce e di querele sporte da alcuni cittadini residenti in varie zone d’Italia, che segnalavano l’utilizzo indebito delle loro carte di credito.
Quello che tutte queste truffe avevano in comune era che la vittima aveva alloggiato, in un certo periodo dell’anno precedente alla sottrazione del denaro, in un albergo della provincia di Rimini.
In questo modo la finanza è risalita ai tre indagati che gestivano la struttura. Alcuni controlli sul loro patrimonio hanno rivelato incongruenze tra i guadagni dichiarati e quelli spesi.
I sequestri milionari
Una parte dei soldi sottratti ai clienti tramite la clonazione della loro carta di credito sarebbe andata direttamente nei conti correnti dei tre indagati. Per questa ragione la guardia di finanza ha sequestrato denaro per 145 mila euro già a dicembre 2022.
Con l’avanzare delle indagini però le fiamme gialle avrebbero scoperto che un flusso di denaro più significativo sarebbe stato destinato dai tre indagati all’acquisto di immobili intestati a uno dei tre.
In conseguenza a questo sviluppo le forze dell’ordine hanno posto sotto sequestro 8 immobili dal valore commerciale di più di un milione di euro in totale.