Abusi sessuali sui minori in una comunità: indagati 9 religiosi
A denunciarli alla Procura, anche il vescovo di Prato, che a dicembre ha sciolto la congregazione
La Procura di Prato ha aperto un’inchiesta per presunti abusi sessuali su minori che coinvolge 9 religiosi dell’ex comunità ‘Discepoli dell’Annunciazione’, soppressa dal Vaticano a dicembre in seguito a una visita canonica. Ne dà notizia l’Ansa. Le vittime degli abusi sarebbero due fratelli, che a distanza di anni avrebbero dato il via all’indagine in seguito alle loro dichiarazioni.
Gli indagati sono 5 sacerdoti, un frate e 3 religiosi. Tra loro anche don Giglio Gilioli, fondatore della comunità. I capi di accusa su cui si indaga sono violenza sessuale su minori e violenza sessuale di gruppo.
Insieme alla Procura indaga la Squadra Mobile che nei giorni scorsi ha effettuato anche perquisizioni nei confronti degli indagati e accertamenti nelle tre sedi della comunità, a Prato, ad Aulla (Massa Carrara) e a Calomini, in provincia di Lucca.
Abusi sessuali in una comunità religiosa: la denuncia del vescovo
Anche il vescovo di Prato Giovanni Nerbini, lo scorso dicembre, si era recato in Procura a Prato per denunciare alcuni fatti di cui era venuto a conoscenza riguardo la ex comunità religiosa. La Diocesi pratese ha fatto sapere all’Ansa che sin dall’insediamneto del vescovo, avvenuto nel mese di settembre del 2019, esisteva un’inchiesta penale canonica nei confronti di alcuni membri dei ‘Discepoli dell’Annunciazione’.
“Non nascondo il mio dolore e la mia viva preoccupazione, e vorrei sperare che gli addebiti mossi non risultino veri. Ma voglio chiaramente dire che il primo interesse che la Chiesa di Prato ha è quello della ricerca della verità. Per questo auspico che la magistratura, nell’interesse di tutti, possa portare quanto prima a termine le indagini”, ha dichiarato in una nota stampa il vescovo.
La vicenda aveva avuto inizio nel giugno dello scorso anno, quando l’allora vescovo di prato Franco Agostinelli aveva ricevuto una denuncia da parte di un giovane. Secondo quanto riferito dalla curia all’Ansa, il ragazzo “raccontava che diversi anni prima, quando era minorenne, aveva subito abusi sessuali e psicologici all’interno della comunità in questione”.
Della notizia il vescovo aveva dato immediatamente comunicazione alla Congregazione per la Dottrina della Fede, che, riporta l’Ansa, nel settembre scorso aveva disposto la celebrazione di un processo amministrativo penale.
L’attuale vescovo Giovanni Nerbini aveva “immediatamente provveduto all’apertura di tale procedimento secondo le norme del diritto canonico. Senza attenderne le conclusioni”, e si era recato “di propria spontanea iniziativa presso la Procura della Repubblica di Prato”, a cui esprime “piena fiducia“.