"Aborto non è un diritto in caso di stupro", Simone Billi della Lega nella bufera per il convegno alla Camera
Bufera sul convegno della Lega a Montecitorio per le frasi sull'aborto: "Non è un diritto nemmeno in caso di stupro". Il deputato Simone Billi si tira fuori
Nella giornata di ieri si è tenuto un convegno, organizzato dalla Lega, nel quale è stato messo in discussione il diritto all’aborto. Durante la discussione più volte viene dichiarato come “l’aborto non è un diritto legalmente accettabile” e che “anche nei casi più tragici, come quello di stupro, non è mai giusto”. Le dichiarazioni hanno portato a polemiche e a una risposta netta anche da parte dello stesso deputato della Lega che aveva prenotato la sala per il convegno, ovvero Simone Billi. Questo ha commentato che quanto dichiarato non rappresenta nella sua né tanto meno la posizione della Lega rispetto al diritto all’aborto.
“L’aborto non è un diritto”
Il Centro studi politici e strategici Machiavelli ha tenuto una conferenza stampa nelle sale di Montecitorio. Per prenotare la sala è stata necessaria la firma del deputato della Lega e autore del sito del centro studi, Simone Bili.
Durante l’evento è stato presentato il primo saggio di “Machiavellidee”, dal titolo Biopoetica: breve critica filosofica all’aborto e all’eutanasia del centro studi e sono state distribuite alcune pagine. Tra le persone chiamate a parlare e i fogli della rivista, il tema centrale era quello dell’aborto come un “non diritto neanche in caso di violenza sessuale” (diversi gli attacchi al diritto, come la stanza dell’ascolto a Torino).
Aborto in caso di stupro ed eutanasia
Il saggio, presentato alla Camera dei deputati, nella sala stampa di palazzo montecitorio, ha visto intervenire Marco Malaguti e Maria Alessandra Varone.
Il saggio discute dell’accettabilità dell’aborto e chiamo in causa i limiti della libertà individuale. Sul sito del centro studi, dove è presente un sommario del saggio, si legge che “l’aborto è una soluzione pratica, non è sublimabile a diritto inalienabile e non è mai giusto”.
Il commento di Simone Billi
Il deputato della Lega Billi dice di supportare l’iniziativa, anche se non era presente per un impegno altrove. Durante il convegno però sono state esposte tesi che lo stesso deputato in altri contesti ha rifiutato, per esempio negare il diritto stesso all’aborto. Nella bufera creata dalle dichiarazioni, che vedono accusati Billi e più in generale la Lega, il deputato ha risposto che no:
Quanto uscito oggi su alcuni mezzi stampa non rappresenta né la mia, né, tanto meno, la posizione del partito. La Lega, da sempre, si è battuta per la libertà di espressione delle donne e quanto riportato è falso.
Billi dice di credere nella libertà di scelta e, soprattutto, che le donne vittime di violenza non possono essere utilizzate e strumentalizzate. “Se fossi stato presente avrei sicuramente portato avanti le mie tesi”.