Abbattuto l'orso M90 in Bassa Val di Sole dopo il via libera di Maurizio Fugatti: "Pericolo per la sicurezza"
Il Corpo Forestale ha eseguito il decreto di Maurizio Fugatti: l'orso M90 è stato abbattuto perché ritenuto "pericoloso"
Dopo il decreto del presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, l’orso M90 è stato abbattuto. A eseguire l’abbattimento è stato il Corpo Forestale del Trentino. A muovere la decisione del presidente è stato l’avvicinamento del plantigrado a una coppia, inseguita per diversi metri in val di Sole. Poco dopo l’animale si è allontanato. Elementi, questi, ritenuti sufficienti per far procedere Fugatti con il decreto.
Abbattuto l’orso M90
Come riporta ‘Repubblica’ e come già anticipato in apertura, l’orso M90 si era spinto fino a una distanza di 10 metri dalla coppia. Un comportamento giudicato pericoloso dal momento che l’avvicinamento all’uomo era stato segnalato in occasioni precedenti, oltre agli avvistamenti lungo le strade urbane e periurbane.
Per questo il Corpo Forestale ha raggiunto l’orso M90 nella bassa val di Sole, e “previo riconoscimento” come da decreto, è stato inseguito grazie al radiocollare di cui era stato dotato e dunque abbattuto.
L’orso M90 è stato abbattuto su decreto di Maurizio Fugatti, presidente della provincia autonoma di Trento
Successivamente all’abbattimento, l’identità dell’orso è stata confermata dalle analisi genetiche e dal riconoscimento delle marche auricolari.
In un comunicato stampa della provincia di Trento si legge che “l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) aveva confermato la necessità di rimuovere l’orso M90 al più presto”.
Il decreto di Maurizio Fugatti
Come riportato dall”Ansa’, il decreto di Fugatti ordinava che “l’esemplare (…) sia immediatamente ucciso” da parte del Corpo Forestale con “l’eventuale collaborazione (…) dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari”.
Secondo il decreto la decisione è stata presa dopo cinque mesi di monitoraggio durante i quali sono state messe in campo anche “azioni di dissuasione senza che alcun risultato apprezzabile sia stato acquisito”.
Durante i cinque mesi di monitoraggio il plantigrado sarebbe “rimasto attivo e con atteggiamento pericoloso”.
L’ok dell’Ispra
Come comunicato nella nota stampa, l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) dopo una valutazione del caso aveva dato il via libera per una messa in sicurezza del territorio e dunque alla cattura o abbattimento dell’animale.
Parere non vincolante, quello dell’Ispra – lo sottolinea ‘Il Dolomiti’ – e sottoposto alle norme e al Pacobace, ossia al Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali.
Recentemente il Tar di Trento aveva sospeso l’abbattimento dell’orsa F36 decretato da Fugatti a seguito della protesta degli animalisti.