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A Venezia intascavano parte del prezzo dei biglietti per la Basilica di San Marco: licenziati sei dipendenti

I sei operatori alla biglietteria avrebbero fatto pagare il biglietto anche alle categorie di persone che sarebbero rientrate nelle esenzioni previste

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Truffa in piazza San Marco a Venezia. Sei bigliettai sono stati licenziati per aver intascato parte del prezzo dei biglietti per l’accesso alla Basilica di San Marco. Le indagini della procuratoria hanno portato alla scoperta degli illeciti, compiuti con regolarità e ai danni anche di categorie esenti dal pagamento.

I prezzi gonfiati

Avevano messo in atto una truffa sistematica per intascare parte del prezzo del biglietto che veniva fatto pagare alle centinaia di turisti che giornalmente si recano a piazza San Marco a Venezia per visitare la Basilica e il campanile.

Si tratta di un numero non indifferente di visitatori: solo nel 2022, la Procuratoria ha staccato biglietti per quasi due milioni di euro e mezzo per la visita della chiesa, del campanile e del museo.

venezia piazza san marcoFonte foto: ANSA
L’affluenza record a Venezia per il carnevale del 2023

Sono sei in tutto gli operatori addetti alla biglietteria che la procuratoria di Venezia ha ritenuto responsabili di atti illeciti.

Sarebbero infatti riusciti ad appropriarsi di parte dei soldi ricavati dalla vendita dei ticket di ingresso, in alcuni casi gonfiando anche il prezzo di vendita.

Le mancate esenzioni

Tra le contestazioni mosse, c’è anche quella di aver fatto pagare regolarmente il biglietto anche a visitatori appartenenti alle categorie esenti, come gli accompagnatori di persone disabili o ragazzi minorenni.

Le esenzioni stesse e i prezzi reali dei biglietti erano rimasti tutto il tempo visibili ed evidenti all’ingresso della Basilica.

Come riporta il Gazzettino, tutti e sei sarebbero stati licenziati dal loro ruolo. I rapporti di lavoro sono stati chiusi una volta resa nota la truffa, ma non è ancora chiaro se ci saranno ulteriori conseguenze.

La scoperta degli illeciti

Le indagini sono state compiute direttamente dalla Procuratoria di San Marco, che, dopo aver notato delle anomalie, ha svelato la serie di illeciti negli scorsi giorni.

La scoperta è arrivata dopo aver confrontato la bigliettazione elettronica, quindi i prezzi pagati dai visitatori, con i costi reali dei biglietti e con i ricavi giornalieri.

“Questa vicenda l’abbiamo affidata a chi di dovere e sono fiducioso che verrà fatta piena luce sull’accaduto“, ha commentato all’Ansa il Primo Procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin.

Siamo ovviamente dispiaciuti per l’accaduto”, ha aggiunto.

piazza-san-marco-biglietti Fonte foto: ANSA
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