A Grumo Nevano vicino Napoli aggressioni a pachistani e bengalesi: 15 episodi, il caso arriva in Parlamento
Almeno 15 aggressioni a sfondo razziale negli ultimi due mesi a Grumo Nevano, vicino Napoli. Il caso in Parlamento, cosa sta succedendo
Da almeno due mesi a Grumo Nevano, a nord di Napoli, si consumano aggressioni ai danni di cittadini stranieri. Ogni giorno un gruppo di ragazzi colpisce e si dà alla macchia a bordo di una o più due ruote, e il problema ha portato una delegazione di residenti a protestare di fronte alla Prefettura per riportare le proprie preoccupazioni. Il caso è finito in Parlamento.
- Aggressioni a Grumo Nevano: cosa sta succedendo
- La protesta di fronte alla Prefettura
- Il caso finisce in Parlamento
- La denuncia di un consigliere comunale
Aggressioni a Grumo Nevano: cosa sta succedendo
Come ricostruisce Repubblica, da circa due mesi – quindi dal mese di luglio – a Grumo Nevano (Napoli) i cittadini immigrati vivono nel terrore. Un gruppo di giovanissimi ha preso di mira i residenti di origine straniera. Gli episodi sarebbero almeno quindici, e nessuno di questi sarebbe stato denunciato alle autorità.
Le vittime provengono prevalentemente dal Bangladesh, dal Pakistan e dall’India, e vengono colpite per strada. In un’occasione l’aggressione è stata ripresa dalle videocamere di sorveglianza.
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Nello specifico, le vittime sono lavoratori impegnati nelle fabbriche e nei cantieri del territorio. Gli aggressori colpiscono con calci, pugni ma anche coltelli e spranghe.
L’ultimo episodio ha avuto luogo sabato 31 agosto, quando un uomo che viaggiava a bordo di una bici è stato attaccato da quattro ragazzi che viaggiavano a bordo di due scooter. Il branco ha cominciato a spintonarlo, poi la vittima ha tentato di darsi alla fuga e in quel momento è stato colpito con ripetuti calci.
La protesta di fronte alla Prefettura
L’ennesimo episodio ha portato alla protesta di un gruppo di migranti di fronte alla Prefettura nella giornata di domenica 1° settembre. Il giorno successivo, lunedì 2 settembre, il prefetto di Napoli Michele di Bari ha ricevuto una delegazione di circa 350 cittadini che hanno espresso le loro “preoccupazioni per le aggressioni subite negli ultimi mesi da parte di italiani per probabili motivi razziali“.
Per questo motivo Di Bari ha disposto che nelle zone colpite verrà innalzato il livello di sicurezza con una maggiore presenza delle forze dell’ordine.
Il caso finisce in Parlamento
Repubblica riporta che il deputato del Partito Democratico Marco Sarracino ha presentato un’interrogazione in Parlamento nella quale ha parlato di “inaudita escalation razzista“.
Nel ricostruire i fatti, Sarracino ha raccontato che “un gruppo di giovanissimi” si muove a bordo di una “Honda SH bianco e nero o di una Fiat 500 bianca” con il preciso scopo di cercare “vittime da aggredire”. Secondo Sarracino, la più giovane delle vittime avrebbe solo 8 anni.
La denuncia di un consigliere comunale
Il consigliere comunale Gregorio Di Leva, a quota PD, ha pubblicato sui social il suo commento ai fatti e la copia dell’esposto collettivo presentato all’arma dei carabinieri.
Nel suo post, Di Leva punta il dito contro il governo:
La sicurezza non deve essere un privilegio riservato a pochi: ogni persona ha il diritto sacrosanto di camminare per strada senza guardarsi continuamente le spalle per paura che gli venga spaccata una bottiglia sulla testa.
In un contesto politico dove il razzismo e l’intolleranza vengono alimentati quotidianamente, è fondamentale rendersi conto che queste ideologie non rimangono senza conseguenze. Le vediamo nella paura e nei volti tumefatti di queste persone.