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21 arresti nel blitz contro i clan di Trapani, Custonaci e Valderice: coinvolti anche diversi politici

17 arresti e 4 misure domiciliari nell'ambito di un'operazione antimafia contro le famiglie di Custonaci, Valderice e Trapani

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Blitz in Sicilia: la Direzione Investigativa Antimafia, la Polizia di Trapani e il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani hanno arrestato 17 persone e notificato ad altre 4 la misura degli arresti domiciliari nell’ambito di un’operazione antimafia coordinata dalla Dda di Palermo contro le famiglie mafiose di Custonaci, Valderice e Trapani. I clan fanno capo al mandamento di “cosa nostra” del capoluogo trapanese.

Gli arresti tra Custonaci, Valderice e Trapani

Tra gli arresti figura quello di un esponente di spicco della precedente giunta municipale di Custonaci, mentre un ex sindaco, un ex assessore e un consigliere comunale di maggioranza in carica, tutti indagati a piede libero, sono stati perquisiti.

Per l’operazione sono state perquisite anche le abitazioni di diversi indagati ed è stata acquisita la documentazione tecnico-amministrativa e contabile presso il Comune di Custonaci.

arresti-trapaniFonte foto: ANSA

Sono state perquisite le abitazioni di diversi indagati ed è stata acquisita la documentazione tecnico-amministrativa e contabile presso il Comune di Custonaci (TP)

L’operazione anti-mafia “Scialandro”

L’operazione congiunta, coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido, è stata denominata “Scialandro”.

L’indagine, durata due anni, a cui hanno lavorato la D.I.A. di Palermo e Trapani, la Squadra Mobile della Questura di Trapani ed il Nucleo Investigativo di Trapani dell’Arma dei Carabinieri, ha ricostruito gli organigrammi delle “famiglie” e svelato le collusioni esistenti tra esponenti della vecchia amministrazione comunale di Custonaci e i clan.

Le indagini hanno portato alla luce sinergie e rapporti opachi tra esponenti della vecchia amministrazione comunale di Custonaci e le organizzazioni mafiose.

Queste ultime riuscivano infatti a imporre all’ente locale i nominativi dei beneficiari di contributi solidaristici per far fronte alle condizioni di disagio economico post-pandemico.

Appalti pubblici pilotati, estorsioni e intimidazioni

Pilotato anche l’affidamento di appalti pubblici in favore di ditte colluse o a loro riconducibili, anche per interposta persona.

Una delle imprese trapanesi aveva proceduto all’assunzione fittizia di un ergastolano per consentirgli di beneficiare della semilibertà.

Il controllo socio-economico del territorio veniva attuato anche attraverso estorsioni e intimidazioni nei confronti dei titolari di aziende agricole che venivano “convinti” con le minacce a non acquistare terreni che interessavano alle cosche.

trapani-arresti Fonte foto: ANSA
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