14enne morta di leucemia dopo essere stata rifiutata da tre ospedali in una settimana: la denuncia della madre
Una ragazzina di 14 anni malata di leucemia è stata rifiutata da tre ospedali pubblici prima di spegnersi
Una ragazza indiana di 14 anni, Fayza Ansari, è stata rifiutata da tre ospedali diversi in una settimana nonostante fosse malata di leucemia. Dopo essere stata respinta dalle strutture sanitarie, è morta.
- La denuncia disperata della madre di Fayza Ansari
- I tre ospedali che hanno rifiutato di ospitare la ragazza
- Perché Fayza non è stata ricoverata
La denuncia disperata della madre di Fayza Ansari
La tragica e inquietante vicenda è stata denunciata pubblicamente, attraverso un video, dalla madre della giovane, che è a pezzi per l’epilogo della storia che ha visto il drammatico decesso di sua figlia.
L’adolescente si è spenta nella capitale, a Delhi.
La madre ha dichiarato che negli ultimi sette giorni di vita della figlia tutti gli ospedali pubblici si sono rifiutati di concedere il ricovero.
Fayza, nei mesi scorsi, si era sottoposta a dei cicli di chemioterapia per curarsi. Poi le sue condizioni di salute si sono ulteriormente aggravate e nessuna delle istituzioni pubbliche ha accettato di darle un ultimo aiuto.
I tre ospedali che hanno rifiutato di ospitare la ragazza
La madre ha affermato di essersi rivolta ai tre più grandi ospedali della capitale, vale a dire il Delhi State Cancer Institute, l’Aiims (All India Institute of medical sciences) e il Safdarjung Hospital, cittadella della salute nota per i suoi reparti di eccellenza. Nessuno ha permesso alla figlia di ricevere le cure.
Perché Fayza non è stata ricoverata
Perché nessuno ha voluto ricoverare l’adolescente? Sempre la madre ha sostenuto che i rifiuti sono stati motivati dagli istituti con la mancanza di letti, medicine, o attrezzature.
Dopo giorni di pellegrinaggio da un ospedale all’altro, Fayza è stata finalmente ammessa al Safdarjung Hospital, dove tuttavia si è spenta in poche ore.
I responsabili del Delhi State Cancer Institute, parlando in modo anonimo, hanno confermato ai media che da almeno sei mesi il centro è privo di 200 farmaci, alcuni dei quali essenziali per contrastare gli effetti dei trattamenti chemioterapici. Una situazione drammatica e disastrosa.